Da diversi mesi non scrivevo più in questo mio spazio virtuale.
Impegni, vicissitudini, responsabilità ... ad un uomo di 52 anni non mancano mai.
Stamattina apro msn e leggo che stanno per chiudere Msn-Com.
Me ne sono dispiaciuto: ho due com lì che ho creato da anni. Con pensieri, vita miei e di tanti amici che in parte sono già tornati al Padre. Pezzi di vita che si incastrano come un mosaico nelle trame del mio passato.
Ma alla società che gestisce Msn non gliene può fregare meno di nulla.
A lei interessa solo divorare ed introitare dollari...
Sigh^
Bien riattiverò questo blog che fortunamente appartiene all' ottimo sistema di Google.
Continuerò qua a parlare con me stesso e spero anche con voi.
martedì 28 ottobre 2008
Piano procedi piano.
La pacatezza .. il silenzio .. la serenità indica l’armonia da te raggiunta.
Lacrime calde solcano il tuo bel viso.
Occhi fieri, indomiti, belli come la luce del soleti osservano,
ed anche tu
ed anche tu
attraverso i Suoi
osservi.
Blasfemia, bestemmia echeggiano nell’etere,impregnano il piccolo mondo abitato dall’uomo.
La luna argentata rischiara il paesaggio,
unica consolazione dei viandanti, degli emarginati, dei superstiti.
I Suoi occhi guardano .. ti guardano.
Sai poco .. quasi nulla.
Hai poche certezze.
Hai poche certezze.
Lascia che il cuore ti abbracci con tenerezza ma forza:
forza impalpabile, forza che impregna tutto di sé.
Tu piccolo essere sei lì.
Silenzioso davanti al Suo cospetto.
Silenzioso davanti al Suo cospetto.
Quale destino ti è stato donato ?
Quale scopo devi perseguire per realizzarlo ?
Stelle luminose nel cielo profondo ammiccano.
Esse ti indicano il percorso, l’unico che porta a destinazione.
Esse non parlano .. ma solo sembrano sorriderti.
Non vendono illusioni.
Loro sono lì e danno prova con la loro presenzache esiste qualcos’altro,
che vive assieme a te uomo.
Uomo sii Uomo
Donna sii Donna.
Vecchio sii Vecchio.
Bimbo cresci.
L’universo stellato ti attende.
Tuo Padre ti chiama .. rispondigli senza timore.
Non puoi guardarlo .. ne saresti incenerito.Allora ?? ..
Intuiscilo ed amalo con tutta la forza del tuo cuore.
Intuiscilo ed amalo con tutta la forza del tuo cuore.
Ama con tenerezza di figlio.
Rivolgiti a Lui quando sei stanco ed oppresso.
Chiedigli di liberarti dalle catene che legano le tue ali.
Ali spiega.
Ali volano in cielo
Ali verso il cieloAli di lacrime e dolore
Si.. ora sei libero…
Vola Ama e sarai amato
Vai e non ti fermare più.
Orecchie silenziose .. esse non servono più.
Un nuovo linguaggio che non si articola più con labbra ma nutre e si nutre di amore.
Angeli volano attorno a te, ti sostengono, ti esortano.
Ti prego non mollare ..
Ti prego resisti ..
Tra poco sarai giunto a destinazione.
La tua casa.La tua stanza.Tuo Padre, tua Madre, tuo Fratello sono lì che ti aspettano.
Su coraggio un ultimo sforzo. … poi Pace ti inonderà ed annegherai nel suo amore
e da quell’ amore risorgerai a nuova vita.
e da quell’ amore risorgerai a nuova vita.
Vita unica che non si annienta in altra ma coesiste assieme a tante altre
per formare un grande unico corpo ed unico popolo.
Vita
Vita
Vita
Uomo lascia che le catene dell'uomo iniquo ti strappino le vesti
e le tue carni vengono lacerate in brandelli sanguinolenti
da ami aguzzi sparati da atroci aguzzini
.
uomo vola ...
più volerai in alto
verso
la Voce
che ti chiama
che ti reclama
quella voce che esplode nella tua testa
.
più sofferenza avrai
più dolore proverai
...
mah ..
a questa VOCE non si può resistere
ed allora vai e non fermarti più .. mai più.
Uomo lascia che le catene dell'uomo iniquo ti strappino le vesti
e le tue carni vengono lacerate in brandelli sanguinolenti
da ami aguzzi sparati da atroci aguzzini
.
uomo vola ...
più volerai in alto
verso
la Voce
che ti chiama
che ti reclama
quella voce che esplode nella tua testa
.
più sofferenza avrai
più dolore proverai
...
mah ..
a questa VOCE non si può resistere
ed allora vai e non fermarti più .. mai più.
domenica 3 febbraio 2008

È vero che non tutto quello che luccica è oro.
Ma è vero il contrario: a volte lo è.
In questi ultimi tempi tutti o moltissimi sono i denigratori della chiesa.
Chiesa di Cristo. Chiesa di Roma.
Un pensiero forte è d’obbligo.
Migliaia di consacrati a Dio sono morti liberamente per questo Dio fattosi carne. Lui Dio che trasferisce sè stesso in un corpo imperfetto accettandone i limiti, la malattia ed il peggior difetto: la morte. Molti i santi che si sono succeduti nelle varie epoche, testimoni silenziosi dell’amore dell’uomo verso Dio.
Ieri sera pensavo a questo.
Ma la commozione mi ha preso.
Mentre pensavo a tutti questi martiri, mi sono venuto agli occhi tuttii poveri della terra, i bimbi del terzo mondo, uomini vecchi e oramai dimenticati: troppo egoismo, troppa sofferenza inutile, quanto dolore vero disumano.
Ma l’uomo è disumano? Si lo è.
Oggi leggendo l’omelia leggo “Beati” i poveri ed i derelitti della terra.
Quindi questo sono le parole di amore e di riscatto degli umili della terra.
Queste parole arriveranno a questi disgraziati ?
Si. Come ?
Attraverso la chiesa di Roma.
Se guardiamo le altre dottrine religiose, nessuna ha queste parole di gioia e conforto per l’intera umanità sofferente..
Quindi nella chiesa di Cristo si trova il conforto ed il pane di vita eterna.
Si è vero ci sono sacerdoti disonesti, ma non dobbiamo scordare che anch’essi sono uomini, e molto più tentati da satana a sbagliare: loro hanno rinunziato a tutti i confort che la società offre. Al calore della vita e alle dolcezze della donna.
Quindi invece di attaccarli dovremmo pregare per loro.
In chiesa esiste un tabernacolo e lì dentro c’è il corpo mistico di Gesù.
Chiesa dispensatrice non solo dell’amore di Gesù ma anche dei Sacramenti,ausilii indispensabili per la vita del cristiano.
L’occhio non deve mai essere critico e sentenziatore, ma guardando attraverso gli occhi di nostro Gesù, magnanimo nel perdono e dispensatore di speranza.
Ma è vero il contrario: a volte lo è.
In questi ultimi tempi tutti o moltissimi sono i denigratori della chiesa.
Chiesa di Cristo. Chiesa di Roma.
Un pensiero forte è d’obbligo.
Migliaia di consacrati a Dio sono morti liberamente per questo Dio fattosi carne. Lui Dio che trasferisce sè stesso in un corpo imperfetto accettandone i limiti, la malattia ed il peggior difetto: la morte. Molti i santi che si sono succeduti nelle varie epoche, testimoni silenziosi dell’amore dell’uomo verso Dio.
Ieri sera pensavo a questo.
Ma la commozione mi ha preso.
Mentre pensavo a tutti questi martiri, mi sono venuto agli occhi tuttii poveri della terra, i bimbi del terzo mondo, uomini vecchi e oramai dimenticati: troppo egoismo, troppa sofferenza inutile, quanto dolore vero disumano.
Ma l’uomo è disumano? Si lo è.
Oggi leggendo l’omelia leggo “Beati” i poveri ed i derelitti della terra.
Quindi questo sono le parole di amore e di riscatto degli umili della terra.
Queste parole arriveranno a questi disgraziati ?
Si. Come ?
Attraverso la chiesa di Roma.
Se guardiamo le altre dottrine religiose, nessuna ha queste parole di gioia e conforto per l’intera umanità sofferente..
Quindi nella chiesa di Cristo si trova il conforto ed il pane di vita eterna.
Si è vero ci sono sacerdoti disonesti, ma non dobbiamo scordare che anch’essi sono uomini, e molto più tentati da satana a sbagliare: loro hanno rinunziato a tutti i confort che la società offre. Al calore della vita e alle dolcezze della donna.
Quindi invece di attaccarli dovremmo pregare per loro.
In chiesa esiste un tabernacolo e lì dentro c’è il corpo mistico di Gesù.
Chiesa dispensatrice non solo dell’amore di Gesù ma anche dei Sacramenti,ausilii indispensabili per la vita del cristiano.
L’occhio non deve mai essere critico e sentenziatore, ma guardando attraverso gli occhi di nostro Gesù, magnanimo nel perdono e dispensatore di speranza.

I religiosi.
A mio parere si possono individuare due tipologie di credenti.
Il primo conservatore, il secondo evoluzionista.
Nel primo c’è una forte fede monastica per la “parola di Dio”, rivelata attraverso le sacre scritture. Molto forte e duro nostro Signore nel reclamare il primariato, non lascia alcun scampo al cristiano: o scegli me o sei contro di me. Molti scritti di quell’epoca portano il marchio della cultura dell’epoca storica in cui furono scritti. Frivolezza e lussuria era il dio che imperava in quei tempi. Molti concetti ruotavano sul “vecchio Testamento” e molte linee di pensiero portarono alla costituzione delle diverse comunità monacali dell’epoca. Regole e limiti imposti ai credenti per attuare le finalità rivelate da tali testi sacri. L’epoca storica dove si svilupparono era sicuramente collegata al sapere di allora, quanto mai circoscritto a quel territorio. Non esistevano comunicazioni istantanee atte a collegare i diversi popoli sparsi nel mondo. Esistevano solo messaggeri o corrieri, usavano cavalli e navi .
Il secondo prende inizio dall’avvento di nostro signore Gesù. La venuta di Gesù cambia la tradizione severa del pensiero e modifica alcune basilari regole di vita. Basti pensare a “ occhio per occhi dente per dente” con “a chi ti colpisce mostra l’altra guancia”. Inutile divagarsi ancora su questo aspetto, ma soffermarsi solo sulla venuta del Cristo.Non più austerità e disciplina monastica ferrea, ma moderazione verso sé stessi e verso gli altri. Riconoscendosi peccatori si afferma la propria umiltà e con essa si sposa la nuova religione di cui Gesù è promotore: il nuovo vangelo. Questa parola non sostituisce “Il Vecchio Testamento”, ma lo "compie" innanzitutto e lo "integra" rendendolo attuale ed eterno. Le antiche regole vengono mantenute ma vengono accostate da nuove che rendono meno faticoso la scelta del credente a sposare la chiesa del Cristo sulla terra. Parole che legano i diversi popoli e non li dividono. Solo l’uomo è in grado di creare confusione ed utilizzando “la parola di Gesù” in modo quanto mai soggettivo, causare la diaspora dei fedeli in Cristo.
La chiesa tramite l’esegesi e lectio cerca di dipanare la matassa di queste parole, ma fino a quando sarà la mente e non il cuore innamorato per questo Dio, non sortirà alcun successo. Tali testi saranno sempre intelligibili a loro ed al mondo intero. Solo lo Spirito Santo può permetterne l’accesso alla comprensione e questo avverrà solo negli uomini umili ed ignoranti giacché più si è acculturati più l’ego egoico darà interpretazione sempre più soggettive e si allontanerà dalla semplicità del messaggio divino. Come diceva una cara persona che stimavo tanto, le parole di Gesù possono ricoprire solo 30 pagine e sono per lo più parole espresse in parabole: ditemi voi che senso hanno i milioni di tonnellate di cellulosa esistenti in tutto il mondo che parlano solo di queste 30 pagine .. mi vengono i brividi solo al pensiero.
.
Una cosa a parte sono i Santi e la loro vita utilizzata nella vera comprensione silenziosa dell’amore del Padre, con il Figlio e con lo Spirito Santo. Vite dedicate solo a realizzare quest’amore genuino dell’uomo verso il proprio Dio e di Dio vero il proprio figlio.
Il secondo prende inizio dall’avvento di nostro signore Gesù. La venuta di Gesù cambia la tradizione severa del pensiero e modifica alcune basilari regole di vita. Basti pensare a “ occhio per occhi dente per dente” con “a chi ti colpisce mostra l’altra guancia”. Inutile divagarsi ancora su questo aspetto, ma soffermarsi solo sulla venuta del Cristo.Non più austerità e disciplina monastica ferrea, ma moderazione verso sé stessi e verso gli altri. Riconoscendosi peccatori si afferma la propria umiltà e con essa si sposa la nuova religione di cui Gesù è promotore: il nuovo vangelo. Questa parola non sostituisce “Il Vecchio Testamento”, ma lo "compie" innanzitutto e lo "integra" rendendolo attuale ed eterno. Le antiche regole vengono mantenute ma vengono accostate da nuove che rendono meno faticoso la scelta del credente a sposare la chiesa del Cristo sulla terra. Parole che legano i diversi popoli e non li dividono. Solo l’uomo è in grado di creare confusione ed utilizzando “la parola di Gesù” in modo quanto mai soggettivo, causare la diaspora dei fedeli in Cristo.
La chiesa tramite l’esegesi e lectio cerca di dipanare la matassa di queste parole, ma fino a quando sarà la mente e non il cuore innamorato per questo Dio, non sortirà alcun successo. Tali testi saranno sempre intelligibili a loro ed al mondo intero. Solo lo Spirito Santo può permetterne l’accesso alla comprensione e questo avverrà solo negli uomini umili ed ignoranti giacché più si è acculturati più l’ego egoico darà interpretazione sempre più soggettive e si allontanerà dalla semplicità del messaggio divino. Come diceva una cara persona che stimavo tanto, le parole di Gesù possono ricoprire solo 30 pagine e sono per lo più parole espresse in parabole: ditemi voi che senso hanno i milioni di tonnellate di cellulosa esistenti in tutto il mondo che parlano solo di queste 30 pagine .. mi vengono i brividi solo al pensiero.
.
Una cosa a parte sono i Santi e la loro vita utilizzata nella vera comprensione silenziosa dell’amore del Padre, con il Figlio e con lo Spirito Santo. Vite dedicate solo a realizzare quest’amore genuino dell’uomo verso il proprio Dio e di Dio vero il proprio figlio.
venerdì 1 febbraio 2008



Cosa non tollero?
La mancanza di logicità .
La negazione della razionalità.
L’ incapacità di utilizzare l’intelligenza.
La mancanza di logicità .
La negazione della razionalità.
L’ incapacità di utilizzare l’intelligenza.
La ripetitività non attiva di un gesto routinario.
La pigrizia mentale di non volere fare un nuovo passo.
L' incapacità fisica di non volere dare un gesto d’affetto a chi te lo chiede.
Il desiderio di non volersi bene.
La pigrizia mentale di non volere fare un nuovo passo.
L' incapacità fisica di non volere dare un gesto d’affetto a chi te lo chiede.
Il desiderio di non volersi bene.
La gioia nell'autodistruggersi.
La paura di manifestare sé stessi agli altri.
La paura di venire giudicati dagli altri.
L’ omertà del chiudersi dentro a difesa.
La debolezza di rinchiudere in grigia gabbia la propria anima.
La paura di manifestare sé stessi agli altri.
La paura di venire giudicati dagli altri.
L’ omertà del chiudersi dentro a difesa.
La debolezza di rinchiudere in grigia gabbia la propria anima.
La paura della luce.
La ricerca della penombra.
martedì 29 gennaio 2008

Da qualche giorno mi sento irrequieto.
Non ne trovo motivo.
Come se dovessi fare qualcosa di impellente, ma non riesco a capire cosa.
Ho ripreso a lavorare.
La mattina visito persone malate, nel corpo e nell’anima.
Quando torno vorrei sprofondare negli abissi del silenzio.
Ma non ho mai tempo per farlo, perchè un nuovo mondo mi chiama:
la famiglia ed ognuno di loro che richiama e richiede una giusta attenzione.
Avrò mai un momento libero da dedicare al silenzio ?
Il pomeriggio lo passo quasi sempre a fare ricerche in internet
Non ne trovo motivo.
Come se dovessi fare qualcosa di impellente, ma non riesco a capire cosa.
Ho ripreso a lavorare.
La mattina visito persone malate, nel corpo e nell’anima.
Quando torno vorrei sprofondare negli abissi del silenzio.
Ma non ho mai tempo per farlo, perchè un nuovo mondo mi chiama:
la famiglia ed ognuno di loro che richiama e richiede una giusta attenzione.
Avrò mai un momento libero da dedicare al silenzio ?
Il pomeriggio lo passo quasi sempre a fare ricerche in internet
e a seguire le com in MsN.
Ma prima una siesta, a 51 anni ho capito l’importanza di farla:
Ma prima una siesta, a 51 anni ho capito l’importanza di farla:
migliora molto la qualità delle ore di vita successive.
Ma mentre la mattina corrisponde ad un fare che interagisce, il pomeriggio avverto come un prendere tensione.
Ma mentre la mattina corrisponde ad un fare che interagisce, il pomeriggio avverto come un prendere tensione.
Vorrei donare ad altri quel che ho dentro, ma non sempre è facile. In internet non puoi accorgerti da uno sguardo, come nella vita reale, se quella persona ha problemi: tranne se è lei a dirtelo.
Se lo farà, lo manifesterà in modo velato e difficilmente lo potrai capire subito.
Poi uno scritto .. alcune parole .. si poi alla fine sarà manifesto il suo stato d’animo.
Ed il mio chi lo capisce ?
Sono portato ad aiutare gli altri, specie quando avverto in loro un bisogno di amore, una richiesta di aiuto. Mi dispiace quando non ci riesco.
Vorrei sostenere il loro sforzo alla vita, ridurre le loro sofferenze.
Questa vita diventata così difficile, così dolorosa, così pensata …
Lo sconforto oramai è in molte persone. Così la tensione.
Mentre scrivo il sole sta sorgendo e sento il cinguettio di un passerotto.
Loro vivono gioiosi non si fanno alcun problema, come noi umani.
A loro basta che sorga il nuovo sole, ringraziano il nuovo giorno per poi industriarsi a fare quello che serve loro a vivere.
Noi uomini no. Siamo più complessi. Non ci basta mai nulla. Se abbiamo qualcosa immediatamente pensiamo alla successiva. Sarà la genetica diversa, sarà qualcosa di diverso che ci distingue dal mondo animale.
Cosa sarà ???
L’anima. Compagna ribelle e testarda che non si appaga mai, sempre pronta e desiderosa di nuove esperienze, di nuove scoperte.
Sempre tesa a completarsi ed evolvere, con un unico scopo: raggiungere l’infinito.
L’ infinito ?
Si, Dio.
Fino a quando non Lo raggiungerà non si fermerà mai, deve tornare da dove proviene: il ricordo è troppo bello, deve ricongiungersi a Lui .. è il solo modo per completare il cerchio .. vivere e volare.
Sono ancora le 6 del mattino, apro le finestre: dai vetri opachi dalla condensa vedo un cielo ancora grigio .. oggi spunterà il sole ?
Se lo farà, lo manifesterà in modo velato e difficilmente lo potrai capire subito.
Poi uno scritto .. alcune parole .. si poi alla fine sarà manifesto il suo stato d’animo.
Ed il mio chi lo capisce ?
Sono portato ad aiutare gli altri, specie quando avverto in loro un bisogno di amore, una richiesta di aiuto. Mi dispiace quando non ci riesco.
Vorrei sostenere il loro sforzo alla vita, ridurre le loro sofferenze.
Questa vita diventata così difficile, così dolorosa, così pensata …
Lo sconforto oramai è in molte persone. Così la tensione.
Mentre scrivo il sole sta sorgendo e sento il cinguettio di un passerotto.
Loro vivono gioiosi non si fanno alcun problema, come noi umani.
A loro basta che sorga il nuovo sole, ringraziano il nuovo giorno per poi industriarsi a fare quello che serve loro a vivere.
Noi uomini no. Siamo più complessi. Non ci basta mai nulla. Se abbiamo qualcosa immediatamente pensiamo alla successiva. Sarà la genetica diversa, sarà qualcosa di diverso che ci distingue dal mondo animale.
Cosa sarà ???
L’anima. Compagna ribelle e testarda che non si appaga mai, sempre pronta e desiderosa di nuove esperienze, di nuove scoperte.
Sempre tesa a completarsi ed evolvere, con un unico scopo: raggiungere l’infinito.
L’ infinito ?
Si, Dio.
Fino a quando non Lo raggiungerà non si fermerà mai, deve tornare da dove proviene: il ricordo è troppo bello, deve ricongiungersi a Lui .. è il solo modo per completare il cerchio .. vivere e volare.
Sono ancora le 6 del mattino, apro le finestre: dai vetri opachi dalla condensa vedo un cielo ancora grigio .. oggi spunterà il sole ?
venerdì 25 gennaio 2008

Stamattina mi sento svilito.
Sarà la convalescenza dopo l’influenza.
Gli occhi appiccicaticci e molto debole.
L’olocausto è una grande tragedia che coinvolge tutti.
Svilisce tutti i principi nobili della vita. Uomini, donne, bambini violentati nel corpo e nell’anima. Quanti massacri nel nome di un falso dio ingannatore. Se ci soffermassimo a pensare all’eventualità che invece di questi disgraziati ci fossimo stati noi a loro posto .. lì e noi ed i nostri figli avessimo subito quel che altri hanno patito: ci verrebbero i brividi d’addosso.
Lacrime amare senza tempo e senza fine.
Triste ricordo di torri di babele: orgoglio di uomini violenti, ma se questo è vanto ..
Triste e malinconico me ne sto seduto davanti al pc, penso che per molti la vita e le sue bellezze valgono poco o niente.
La vita, come i giorni, come le ore, come i minuti, come i secondi che passano e lasciano in noi un ricordo lieto o triste indelebili.
Ricordi ?
Esperienze ?
A che serve vivere su questa terra, se poi in un attimo tutto crolla ?
Tutte le fatiche, i patimenti, le privazioni, i pensieri di tutta una vita svaniti all’improvviso.
Quando ti vedi privato dei diritti basilari per cui combatti e vivi.
Quando una società corrotta e malevola sovverte ogni codice etico/morale, noi restiamo come impotenti e speriamo che qualcuno ci venga a salvare …
Ma a noi chi ci salverà ?
Non certo i nostri politici corrotti e venduti a satana.
Solo i credenti, solo i religiosi, solo noi cristiani abbiamo una speranza e tutti gli altri che faranno?
.. bisogna cercare di portare questo messaggio
Sarà la convalescenza dopo l’influenza.
Gli occhi appiccicaticci e molto debole.
L’olocausto è una grande tragedia che coinvolge tutti.
Svilisce tutti i principi nobili della vita. Uomini, donne, bambini violentati nel corpo e nell’anima. Quanti massacri nel nome di un falso dio ingannatore. Se ci soffermassimo a pensare all’eventualità che invece di questi disgraziati ci fossimo stati noi a loro posto .. lì e noi ed i nostri figli avessimo subito quel che altri hanno patito: ci verrebbero i brividi d’addosso.
Lacrime amare senza tempo e senza fine.
Triste ricordo di torri di babele: orgoglio di uomini violenti, ma se questo è vanto ..
Triste e malinconico me ne sto seduto davanti al pc, penso che per molti la vita e le sue bellezze valgono poco o niente.
La vita, come i giorni, come le ore, come i minuti, come i secondi che passano e lasciano in noi un ricordo lieto o triste indelebili.
Ricordi ?
Esperienze ?
A che serve vivere su questa terra, se poi in un attimo tutto crolla ?
Tutte le fatiche, i patimenti, le privazioni, i pensieri di tutta una vita svaniti all’improvviso.
Quando ti vedi privato dei diritti basilari per cui combatti e vivi.
Quando una società corrotta e malevola sovverte ogni codice etico/morale, noi restiamo come impotenti e speriamo che qualcuno ci venga a salvare …
Ma a noi chi ci salverà ?
Non certo i nostri politici corrotti e venduti a satana.
Solo i credenti, solo i religiosi, solo noi cristiani abbiamo una speranza e tutti gli altri che faranno?
.. bisogna cercare di portare questo messaggio
di vita eterna e speranza a tutti
e noi perseverare lungo il nostro cammino di fede.
e noi perseverare lungo il nostro cammino di fede.
giovedì 24 gennaio 2008
La solitudine .. dal WeB

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29 gennaio 2004
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Premessa
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Nel corso della vita ogni uomo ha provato l’esperienza della solitudine, e quando l’ha confrontata con gli altri si è accorto che non ne esiste una sola.Ognuno di noi ha un modo proprio di rappresentarsela, di viverla e perché no, d’immaginarsela. Esiste dunque una solitudine diversa per ognuno di noi? Io credo di sì, e, se spiegarla non è sempre facile, un tentativo è doveroso. Ho quindi utilizzato le parole del Piccolo Principe per tradurre le immagini in forma scritta. Ascoltiamolo.
“Dagli uomini”, disse il Piccolo Principe, “coltivano cinquemila rose nello stesso giardino... e non trovano quello che cercano” “E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua”... “Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore “ (Saint-Exupéry, 1943, pag. 108).
Partendo dall’uomo, ritengo che queste parole esprimano la condizione umana d’oggi; proteso nel ricercare all’esterno i significati delle cose, non si rende conto che s’allontana sempre più dalla fonte originaria interiore. Con queste parole, il Piccolo Principe lancia un messaggio di ricerca ed indica la strada che vorrei percorrere con voi.Perché parlare, dunque, della solitudine?Se esiste una spiegazione essa può essere ricondotta alla natura della solitudine: essa tocca profondamente tutti gli uomini, è ineliminabile, ci accompagna per tutta la vita e, soprattutto, perché, per alcuni, i più fortunati, può diventare la strada della ricerca interiore.
Definizione di solitudine
Etimologicamente il termine solitudine rimanda alla parola “separare” composta da “se” e “parare”. La prima indica “divisone”, la seconda “parto”. Il termine solitudine rimanda alla separazione del nascituro dalla madre con la conseguente perdita di uno stato particolare. La stessa parola solitudine rammenta all’uomo la perdita che ha vissuto, in quanto ne rappresenta l’evento avvenuto. Nessuno può negare che sia un’autentica esperienza di vita vissuta.L’uomo, oggi come ieri, è solo, con gli anni ha imparato a convivere con la solitudine, ma a quale sacrificio?
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Le origini della solitudine
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La solitudine, nonostante offra all’uomo innumerevoli opportunità per maturare e divenire un soggetto autonomo, è spesso ricettacolo di valenze negative. È una condizione spiacevole, a volte spaventevole, che spesso diventa un nemico da fuggire a qualsiasi costo. Tutto ciò visto come il risultato di un vivere caotico aggravato anche dall’eredità biblica, conseguenza delle azioni peccaminose compiute dall’individuo: perfino Adamo ed Eva perdono il paradiso celeste e sono condannati ad una vita di sofferenze e di dolore. Il dolore della perdita, della separazione. La solitudine, dunque, esiste prima dell’uomo. L’ovulo, al momento della fecondazione, è solo. Assunto il patrimonio genetico del partner, le reazioni fisico-chimiche dell’organismo separano l’ovulo dagli altri spermatozoi e lo isolano definitivamente dalla popolazione cellulare materna. È un organismo estraneo che conserva l’eco della madre e del padre. La fecondazione stessa è fautrice di separazione. A partire dalla quattordicesima settimana, l’embrione, che si chiamerà feto, è sperduto nell’oceano del ventre materno, è solo.In futuro, la nascita, la crescita, l’adultità rievocano la solitudine originaria.Socialmente, poi, la solitudine la riconosciamo con chiarezza. Pensiamo ai milioni di bambini abbandonati nel mondo che vagano soli, senza una meta precisa.I nostri vecchi, quanti sono abbandoni nell’anonima città? Quante famiglie, sempre più estranei gli uni agli altri, vivono isolate nell’orrore della televisione?Quanti ragazzi sono soli, nella prigione dorata del loro Walkman?Quante persone, robotizzate dal lavoro, dalla spada di Damocle del licenziamento, della disoccupazione, sono costrette ad una solitudine forzata?L’abbandono e dunque la solitudine, non risparmia nessuno. Dio stesso, essendo uno, è solo.
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Alcuni aspetti della solitudine
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La solitudine presenta moltissime sfaccettature: ve ne sono di forzate, in genere imposte dalle circostanze della vita, quali la prigionia, gli handicap e la malattia, l’isolamento percettivo o l’abbandono di una persona cara.Vi sono poi solitudini volute e ricercate. Quelle del creativo, dell’asceta o di chi, nella quotidianità, sente il bisogno di ricercare un momento suo, per recuperare le energie disperse nel mondo, per ritrovare quella parte soffocata dall’affanno della vita, quando, invece, non è altro che una fuga dalle situazioni che non riesce a gestire.Vi sono ancora solitudini imposte dalla società. I mezzi di comunicazione, i mass-media, gli slogan pubblicitari che invitano ad isolarsi, a distinguersi esprimendo modi di vita “unici” che accentuando l’individualismo. In realtà la meta proposta è solo illusoria, dato che è raggiungibile solo con comportamenti ed oggetti uguali per tutti. Questi messaggi, per loro natura contraddittori, alimentano la fuga e la ricerca di un rifugio che, visto come un luogo d’opposizione all’esterno, limita la crescita e lo sviluppo dell’autonomia individuale.
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Gestire la solitudine
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Le reazioni sono le più disparate e a volte le più paradossali. L’uomo contrappone alla solitudine un mondo costellato da relazioni, disseminato di immagini ed affastellato da azioni. Nel tentativo, perenne, di placare l’immagine della solitudine che si porta addosso come una seconda pelle, si procura le sofferenze e le gioie della vita. Sarà poi la sua natura profonda, o il terreno psicobiologico, a far pendere la bilancia da una parte piuttosto che dall’altra.Per non ripetere l’esperienza della solitudine, l’uomo è disposto a tutto, anche alla guerra. È disposto addirittura ad abbandonare, per non sentirsi solo, ad uccidere, per non sentirsi morire dentro. Il continuo bisogno di potere, espresso da persone influenti o da intere nazioni, può essere letto come una reazione alla solitudine.La solitudine contiene, quindi, sia la depressione sia la reazione, sia la fuga sia la ricerca e quando l’uomo riesce a contrapporre la disperazione della vita alla speranza le opere che realizza sono geniali. La solitudine non essendo solo disperazione è speranza e forza, conquistata nel riconoscimento di una propria individualità. Esiste dunque una felicità nella solitudine.
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La felicità della solitudine
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Cercando d’individuare un percorso, si rende necessario rieducare le persone alla solitudine rendendola uno strumento che permette sia di realizzare un vero incontro, con il proprio sé, sia di far germogliare le emozioni che proviamo, leggiamo, sentiamo, compiamo ed inventiamo, sia di ridare valore al silenzio, come atto preparatorio al comunicare con gli altri.Mi riferisco alla solitudine feconda che non può prescindere dalla relazione con l’altro, senza scadere in isolamento, poiché condurrebbe nell’estremo soggettivismo, nell’autosufficienza, nel rifiuto dell’altro come diverso da sé. Quest’ultimo aspetto è contrapposto al concetto di autonomia, intesa come capacità di distinguere tra sé e gli altri con chiarezza. La mente, in ogni caso, deve saper trovare da se stessa la propria felicità.
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La solitudine forzata
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Esistono dei casi in cui l’individuo non può sfuggire alla solitudine: benché la società tenti di deprezzarla, esistono delle condizioni in cui l’esterno impone alle persone la solitudine. In questo caso all’uomo non rimane altro che soccombervi o servirsene. Le segregazioni in celle d’isolamento, le prigionie di guerra, le privazioni o le limitazioni sensoriali, dovute ad esempio a certe malattie (cecità, sordità, interventi chirurgici deprivanti), sono solo alcuni esempi di solitudini forzate.In alcuni casi, la solitudine forzata è diventata, per qualche personaggio della storia, la condizione che ha permesso l’espressione della fantasia. La creatività ha avuto l’opportunità di esprimersi, tant’è che alcune delle più grandi espressioni artistiche sono nate in condizioni d’isolamento. Dostoevskij, trovando in sé risorse spirituali che gli permisero di sopportare la prigionia, scrisse memorabili opere. Beethoven, la cui sordità l'ha portato ad isolarsi dal mondo, ha potuto sviluppare una grande sensibilità interiore, le sue opere più belle hanno visto la luce nel silenzio.La creatività, come modo per esprimere un mondo interno, non è solo prerogativa degli artisti, si può ritrovarla negli hobbies, talora unici, delle persone comuni, come mezzo per esprimere le proprie attitudini. Sono casi in cui “dal fango è potuto nascere un fiore di loto”.
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La solitudine voluta
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Si parla molto del desiderio e della paura della solitudine, poco della capacità d’essere soli. Durante il nostro sviluppo psicofisico, se non abbiamo subito dei traumi gravi, dall’infanzia ad oggi, abbiamo sperimentato, magari gradualmente, un essere soli anche in presenza dell’altro. La fiducia, costruita dentro di noi negli anni della crescita, ci ha permesso di controllare la solitudine di riconoscere i sentimenti che animano la parte profonda della nostra mente e di esprimerli. La solitudine diviene, così, condizione privilegiata e da ricercarsi per aiutare l’individuo ad integrare i pensieri interni con i sentimenti. La meditazione, la preghiera e, a livello inconscio, il sonno operano questa trasformazione. Costruire un momento di solitudine e di silenzio aiuta la persona a ritrovare se stesso nell’oceano della vita. L’anelito di questo momento permette l’abbandono a qualcosa o qualcuno sopra di lui, in grado di dare significato alla vita, alle emozioni quotidiane ed al silenzio ricercato.
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La solitudine, fuga o difesa?
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Abbiamo visto che il saper star soli, rappresenta una preziosa risorsa. Permette agli uomini di entrare in contatto con i propri sentimenti più intimi, di riorganizzare le idee, di mutare atteggiamento. In alcuni casi, persino l’isolamento forzato può rappresentare un incentivo alla crescita dell’immaginazione creativa. Esiste ancora una forma di solitudine, quella più semplice, di tutti i giorni, che si realizza come via di fuga dalla tensione della vita quotidiana. Alcune persone isolandosi riescono ad evitare un leggero stato di depressione o di apatia ed investono in creatività.Si può arrivare ad affermare che questo tipo d’investimento permette una vera e propria fuga dalla malattia mentale. Osservate le persone dedite prevalentemente al lavoro, sembra che non ne possano fare a meno. A volte si ha addirittura l’impressione che siano drogate. Non vi è da stupirsi se appaiono avide di lavoro. Per loro, forse, l’incapacità di reggere le emozioni di una relazione umana alla pari, le spinge alla solitudine. Spesso queste persone appaiono fredde, distaccate e poco accattivanti, ma è solo una conseguenza, volta a mascherare la debolezza e la vulnerabilità verso gli altri.
Quale futuro nella solitudine?
Per concludere mi sono chiesto qual è il destino dell’uomo. Può uscire dalla solitudine?Temo di no, anzi ne sono convinto, ma l’uomo vivendo in solitudine ha imparato a conviverci. Per quelli che non sono caduti nella disperazione la ricerca di vita, sia materiale sia spirituale, ha fornito una ragione per tentare, per vivere. Ognuno di noi, con le proprie capacità e con le proprie convinzioni, ha cercato una via e tracciato dei percorsi. Cercando di descriverli, ho riconosciuto quattro cammini. Non ritengo uno più meritevole di un altro, li interpreto, semmai, come dei tentativi, neutri se vogliamo, volti a recuperare una situazione di benessere, fortemente integrati nella complessità della vita.ß Ho visto persone che hanno delegato a Dio la loro stessa vita, consapevoli che esiste una forza più grande dell’uomo, sempre disposta ad operare per la crescita umana. Sono le persone che all’apparenza soffrono meno della solitudine, per loro la fede, oltre che una guida alla vita, rappresenta un faro che non farà calare la notte nell’animo.ß Ho visto persone che hanno percorso la via che dall’esterno porta al centro. Esercitando il controllo hanno percorso la via della disciplina, del proprio corpo, della propria mente. Sono persone che hanno trovato un equilibrio discreto nel rispetto delle norme, dei precetti morali e nel rispetto di sé e degli altri. Sono persone che soffrono molto le ingiustizie, perché queste le rendono sole. ß Ho visto persone che avvertivano il bisogno di condividere con altri la propria solitudine, salvo poi soffrire della stessa quando si lasciano. Sono persone molto orientate alle relazioni esterne, amanti della vita sociale, ricevono calore e sostegno in gruppo.ß Ho visto persone, infine, che hanno cercato di metabolizzare la solitudine. Utilizzando gli strumenti che la società e la cultura mettevano loro a disposizione, hanno tentato una ricerca: abbandonati i precetti religiosi, politici e sociali si sono messi in gioco intimamente elaborando le esperienze di vita vissuta, le debolezze e la forza, propria di ogni individuo. Sono persone che hanno fatto i conti con il proprio vuoto interiore, con la paura della morte e dell’abbandono. Sono persone che hanno affrontato un percorso di analisi profonda e che hanno avuto il coraggio di chiedere aiuto, consapevoli che metabolizzare la solitudine è un percorso di ricerca continuo, che dura tutta la vita e che spesso rievoca i grandi dolori vissuti.
Scusate in quest’ultimo punto mi sono divulgato, del resto lavoro con la sofferenza umana e, tra le poche consapevolezze vissute sulla mia pelle, so che dalla solitudine non si può uscire, ma si può assegnarle un significato.Dentro il mio cuore ho una segreta speranza: visto che la solitudine traduce nei sentimenti la separazione da qualcosa o da qualcuno, vorrei poterla trasformare nel ricordo. Il ricordo di un’esperienza vissuta, esattamente come nel racconto del Piccolo Principe.
“No”, disse il piccolo principe. “Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?”“E’ una cosa da molto tempo dimenticata. Vuol dire creare dei legami...”“Creare dei legami?”“Certo”, disse la volpe. “Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo”.“Comincio a capire”, disse il piccolo principe. “C’è un fiore... credo che mi abbia addomesticato...”...Ma la volpe ritornò della sua idea:“La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano...”La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:“Per favore... addomesticami”, disse.“Volentieri”, rispose il piccolo principe, “ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose”.“Non si conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe. “Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”“Che bisogna fare?” domandò il piccolo principe.“Bisogna essere molto pazienti”, rispose la volpe. “In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino...”Il piccolo principe ritornò l’indomani.“Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora”, disse la volpe. “Se tu vieni per esempio tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti!”.“Che cos’è un rito?”(...)“E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore.”(...)Così il piccolo principe addomesticò la volpe.E quando l’ora della partenza fu vicina: “Ah!” disse la volpe, “...piangerò”.“La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi...”“E’ vero”, disse la volpe.“Ma piangerai!” disse il piccolo principe.“E’ certo”, disse la volpe.“Ma allora che ci guadagni?”“Ci guadagno”, disse la volpe, “il colore del grano”.(Saint-Exupéry, 1943).
© Ambrogio Zaia
Oggi riprendo a scrivere

Pensavo come la malattia sia veramente ingrata.
Quando non stiamo bene, anche se non in modo esagerato, ci cambia tutto.
L’umore si altera e diventiamo più nervosi.
Il pessimismo ci assale.
Perdiamo il desiderio di stare con gli altri.
È vero l’uomo per vivere ha bisogno di salute.
Salute fisica .. si intende.
La sola volontà non basta a continuare il nostro sforzo a vivere.
Vivere secondo i nostri principi.
Sforzarci di vedere le cose brutte .. belle
Perdonare chi ci fa volutamente del male.
Chi ci denigra solo per invidia.
Ma la solitudine, in questi casi è peggio.
La chiusura alla vita corrisponde alla nostra morte.
Praticamente ci stiamo molto più tempo ad uscire fuori da questo stato “cachettico”.
Pillole e medicine non sono sufficienti, non lo sono mai state.
Se desideri guarire devi combattere, volerlo con forza.
Certo ci vorrà del tempo ma .. questo si sa.
Si sto meglio anche perché mi sto occupando di una Nuova com che francamente mi interessa: tratta di elfi e nani ed il gestore sembra avere tutta la necessaria poesia e delicatezza per portarla avanti.
Da oggi pomeriggio riprenderò a lavorare, se no “non si batta la fiacca”, ma meglio così, mi piace il mio lavoro e mi diverte farlo.
Cosa faccio? Il medico.
Di cosa mi occupo ? Di tutto
domenica 20 gennaio 2008
Un uomo è venuto dal cielo per salvarci.
Quest’ uomo è il figlio di Dio.
Nell’umiltà della Sua potenza da l’esempio a noi suoi eredi:
si battezza in acqua pura di fiume, il Giordano
Due tipologie di persone erano lì.
La prima che accettava in fede il battesimo e quindi la purificazione dai peccati commessi contro le leggi di Dio.
La seconda, quella dei Farisei, che era venuta lì solo a vedere per curiosità o per gelosia nei confronti della religione del Cristo in rapida ascesa.
Quale sarà il nostro atteggiamento?
Accetteremo il battesimo per ricominciare a vivere veramente una vita cristiana o solo per l’occhio critico della gente ?
Andremo in chiesa per amare il nostro Dio o solo perché la domenica è obbligo andarci?
Gesù viene battezzato per adempiere una profezia.
Esce dall’acqua e compare lo Spirito di Dio sotto forma di colomba:
“Ed ecco una voce dal cielo che disse: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.
Perché Dio si compiace?
Perché suo figlio ha acconsentito a farsi battezzare da semplice essere umano,in questo modo non solo obbedisce al Padre ma adempie alle scritture.
Solo con il battesimo ed i sacramenti permettiamo alla terza persona della trinità di appalesarsi a noi: lo Spirito Santo.
Molte cose belle ed importanti ci succederanno da quel momento.
Invochiamo per noi e per tutti la presenza vivificante dello Spirito Santo; dopo le cose cambieranno nella nostra vita.
Voi dite come ? e quando?
Ciascuno di noi lo capirà da solo.
Quest’ uomo è il figlio di Dio.
Nell’umiltà della Sua potenza da l’esempio a noi suoi eredi:
si battezza in acqua pura di fiume, il Giordano
Due tipologie di persone erano lì.
La prima che accettava in fede il battesimo e quindi la purificazione dai peccati commessi contro le leggi di Dio.
La seconda, quella dei Farisei, che era venuta lì solo a vedere per curiosità o per gelosia nei confronti della religione del Cristo in rapida ascesa.
Quale sarà il nostro atteggiamento?
Accetteremo il battesimo per ricominciare a vivere veramente una vita cristiana o solo per l’occhio critico della gente ?
Andremo in chiesa per amare il nostro Dio o solo perché la domenica è obbligo andarci?
Gesù viene battezzato per adempiere una profezia.
Esce dall’acqua e compare lo Spirito di Dio sotto forma di colomba:
“Ed ecco una voce dal cielo che disse: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.
Perché Dio si compiace?
Perché suo figlio ha acconsentito a farsi battezzare da semplice essere umano,in questo modo non solo obbedisce al Padre ma adempie alle scritture.
Solo con il battesimo ed i sacramenti permettiamo alla terza persona della trinità di appalesarsi a noi: lo Spirito Santo.
Molte cose belle ed importanti ci succederanno da quel momento.
Invochiamo per noi e per tutti la presenza vivificante dello Spirito Santo; dopo le cose cambieranno nella nostra vita.
Voi dite come ? e quando?
Ciascuno di noi lo capirà da solo.
sul papa e la Sapienza
Perché è successo questo fatto alla Sapienza di Roma?
Perché una parte di umanità accademica non ha voluto il papa ?
Perché il papa austriaco ha sconvolto in un solo attimo quello che il precedente papa polacco aveva ammesso davanti ala mondo intero: ” perdonate la chiesa dei suoi errori”, ed in tal modo aveva riaperto su Galileo.
L’attuale pontefice di Roma invece ha attaccato nuovamente Galileo.
Mi viene da pensare che questo pontificato sia un po’ troppo conservatore.
Ma conservare il vecchio non serve. L’antico invece è prezioso.
Molte cose attuali sono da eliminare e modificare nella basilica di roma.
Molte cose di Cristo devono tornare in quella chiesa.
Molte papaline color porpora dovrebbero tornare a Dio ed ascoltare solo la voce dello Spirito Santo e non altro tipo di voci ….
Perché il papa austriaco non ha proseguito per la strada tracciata dal suo predecessore ?
Perché invece di raccoglierne i frutti, li sta disperdendo come pula al sole ?
Perché sta creando nuovamente divisione tra i cristiani tra loro e tra i cristiani e le altre religioni ?
Orgoglio ?
Orgoglio suo ?
Non ho alcuna risposta sensata da potere dare.
Solo il ricordo della risposta che ebbi da mia madre:“ la chiesa di roma per stabilizzare il suo cammino nei secoli, alterna ad un papa progressista uno conservatore …”
Non mi viene altro in mente.
Solo che mi dispiace enormemente di quanto sta succedendo.
Perché una parte di umanità accademica non ha voluto il papa ?
Perché il papa austriaco ha sconvolto in un solo attimo quello che il precedente papa polacco aveva ammesso davanti ala mondo intero: ” perdonate la chiesa dei suoi errori”, ed in tal modo aveva riaperto su Galileo.
L’attuale pontefice di Roma invece ha attaccato nuovamente Galileo.
Mi viene da pensare che questo pontificato sia un po’ troppo conservatore.
Ma conservare il vecchio non serve. L’antico invece è prezioso.
Molte cose attuali sono da eliminare e modificare nella basilica di roma.
Molte cose di Cristo devono tornare in quella chiesa.
Molte papaline color porpora dovrebbero tornare a Dio ed ascoltare solo la voce dello Spirito Santo e non altro tipo di voci ….
Perché il papa austriaco non ha proseguito per la strada tracciata dal suo predecessore ?
Perché invece di raccoglierne i frutti, li sta disperdendo come pula al sole ?
Perché sta creando nuovamente divisione tra i cristiani tra loro e tra i cristiani e le altre religioni ?
Orgoglio ?
Orgoglio suo ?
Non ho alcuna risposta sensata da potere dare.
Solo il ricordo della risposta che ebbi da mia madre:“ la chiesa di roma per stabilizzare il suo cammino nei secoli, alterna ad un papa progressista uno conservatore …”
Non mi viene altro in mente.
Solo che mi dispiace enormemente di quanto sta succedendo.
Pensieri sul cap. 18 di Luca
Due uomini pregano ed appartengono a due diverse religioni.
Che differenza c’è tra i due?
Non la diversa religione se entrambe monoteiste, ma l’atteggiamento di ciascuno dei due.
Uno che eseguendo “alla lettera” i dieci comandamenti e quanto prescritto dalla legge sacra “presume” di essere nel giusto. Il secondo che pur riconoscendo la gravità dei propri peccati, si rivolge lo stesso con umiltà ed amore a Dio per chiedergli perdono.
Gesù risponderà:” questi tornerà a casa sua giustificato, a differenza dell` altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato.
Allora quale deve essere il nostro atteggiamento?
Come quello di un bambino: gioioso ed incerto, che sa di avere commesso una monelleria, amando molto la madre e d il padre, con le lacrime agli occhi, corre verso loro ed andandogli incontro promette di non compierla più.
Bisogna avere l’umiltà di riconoscere di avere sbagliato in parole, opere, omissioni.
Anche un ricco potrà andare in paradiso?
Gesù risponde.” 24 Quando Gesù lo vide, disse: "Quant`è difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio. 25 E` più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio.
Si, per queste persone sarà certamente più difficile. Perché hanno avuto già in questa vita un grosso vantaggio economico rispetto a tutti gli altri. Quindi i ricchi dovrebbero essere più misericordiosi e generosi nel “dare” agli altri quel che hanno ricevuto in più.
Gesù sa che quello che chiede a noi suoi figli comporterà sacrificio, dolore e rinunzia. Ma è il primo, che con l’esempio, si sottopone a questo destino: preannunzia la sua “passione” agli apostoli, lo fa e basta, accetta il mandato affidatogli dal padre.
Anche noi nel nostro piccolo dovremmo fare altrettanto.
Anche noi alla nascita abbiamo avuto un destino, un carma da svolgere e realizzare.
Esso è ben tracciato come solco di aratro su terra, a noi sta capire/individuarlo e seguirlo fino alla fine, come fece nostro signore Gesù.
Lui ci ha indicato la strada.
A noi seguirla..
Anche coloro che sono più provati dalla vita e sono stati “accecati” da grave malattia o la perdita di un loro caro e che per questo motivo non riescono ad amarlo più, imputandogli l’atrocità del proprio dolore, se avranno fede si riuniranno a Gesù e saranno perdonati:
Che differenza c’è tra i due?
Non la diversa religione se entrambe monoteiste, ma l’atteggiamento di ciascuno dei due.
Uno che eseguendo “alla lettera” i dieci comandamenti e quanto prescritto dalla legge sacra “presume” di essere nel giusto. Il secondo che pur riconoscendo la gravità dei propri peccati, si rivolge lo stesso con umiltà ed amore a Dio per chiedergli perdono.
Gesù risponderà:” questi tornerà a casa sua giustificato, a differenza dell` altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato.
Allora quale deve essere il nostro atteggiamento?
Come quello di un bambino: gioioso ed incerto, che sa di avere commesso una monelleria, amando molto la madre e d il padre, con le lacrime agli occhi, corre verso loro ed andandogli incontro promette di non compierla più.
Bisogna avere l’umiltà di riconoscere di avere sbagliato in parole, opere, omissioni.
Anche un ricco potrà andare in paradiso?
Gesù risponde.” 24 Quando Gesù lo vide, disse: "Quant`è difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio. 25 E` più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio.
Si, per queste persone sarà certamente più difficile. Perché hanno avuto già in questa vita un grosso vantaggio economico rispetto a tutti gli altri. Quindi i ricchi dovrebbero essere più misericordiosi e generosi nel “dare” agli altri quel che hanno ricevuto in più.
Gesù sa che quello che chiede a noi suoi figli comporterà sacrificio, dolore e rinunzia. Ma è il primo, che con l’esempio, si sottopone a questo destino: preannunzia la sua “passione” agli apostoli, lo fa e basta, accetta il mandato affidatogli dal padre.
Anche noi nel nostro piccolo dovremmo fare altrettanto.
Anche noi alla nascita abbiamo avuto un destino, un carma da svolgere e realizzare.
Esso è ben tracciato come solco di aratro su terra, a noi sta capire/individuarlo e seguirlo fino alla fine, come fece nostro signore Gesù.
Lui ci ha indicato la strada.
A noi seguirla..
Anche coloro che sono più provati dalla vita e sono stati “accecati” da grave malattia o la perdita di un loro caro e che per questo motivo non riescono ad amarlo più, imputandogli l’atrocità del proprio dolore, se avranno fede si riuniranno a Gesù e saranno perdonati:
basta un sincero atto di fede
che amore sgorga da roccia che come acqua pulisce, ristora e rigenera.
sabato 19 gennaio 2008
I Crediti: Cap.12 di Luca
L’interesse della nostra vita non deve mirare a raggiungere scopi sulla vita materiale, né sul cibo, né per i vestiti che servono durante un giorno di vita. A questo ci pensa Lui.
- “Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste così l’erba del campo, che oggi c`è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede?”..
La vita spirituale vale più di tutto questo.
Allora non temeremo più chi ci uccide o ci priva dei beni materiali: la nostra attenzione sarà rivolta solo a chi può mandarci al Geenna.
Molti cristiani “tiepidi” rinnegano Gesù davanti all’arroganza della società moderna che lo rinnega: fa comodo soddisfare il proprio egoismo ed il proprio piacere senza alcuna regola morale/etica, per non essere considerati dei “diversi” e vivere accettati, rinnegando quindi di appartenere al popolo di Dio.
Ma Gesù dice: “ Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini non sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Perdono chi calunnia il mio nome, ma guai a chi bestemmia lo Spirito Santo. Quando sarete portati davanti le sinagoghe e sarete giudicati, sarà lo Spirito Santo che vi insegnerà in quel momento cosa dire.”
Non denari, ma opere di bene.Non grossi conti correnti o depositi in banche.Non cupidigia ma generosità nel donare l’eccedenza.
Lavorare si deve è necessario, ma non fare del lavoro l’unica ragione di vita.
Pregare nostro signore che ci conceda il necessario per vivere con dignità la nostra vita.
Tutto il tempo che ci resta a disposizione dedichiamolo a Lui ed alla nostra evoluzione evangelica.
Divertirsi è bene ma con onestà.Non sciupiamo il nostro tempo in cose effimere che alla fine non ci daranno nulla.
Opere di misericordia ed amore devono essere i nostri compensi e questi si che devono essere accumulati nella banca “celeste” .. in vero una strana banca perché non ha carnet né monete ma soli “crediti” ….
Non lasciamoci prendere di sorpresa, dobbiamo essere sempre pronti a partire. Quando tornerà Gesù lo farà all’improvviso e non ci sarà più tempo per capire i nostri errori, chiedere perdono dei nostri misfatti e cambiare sistema di vita Gesù dice ancora:” a chiunque fu dato molto, molto sarà richiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto ancora di più”. Chi sa e non fa, sarà giudicato con altro metro di misura e le colpe attribuitegli saranno raddoppiate, triplicate … chi non sapeva invece avrà altro trattamento …
Si riferisce a noi cristiani, tenutari della sua parola.
Gesù porta l’amore e non la pace in questa terra: anche in seno ad una famiglia .. il padre contro la figlia o il figlio e contro il suocero e la suocera e contro …, perché ? Perché anche dentro una famiglia od una comitiva di amici ci sarà chi amando veramente Gesù lo difenderà contro un dilagante strapotere di satana su questa terra che tutto piega e distrugge pur di attuare la sua vendetta personale: vendicarsi di Dio che lo ha relegato come il più pezzente e maledetto dei suoi lacche .. lui il più bello degli angeli decaduto.
Gesù ci avverte :” Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo".
Sta a noi dare testimonianza di appartenenza con il fare cristiano e non con il dire fariseo.
- “Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste così l’erba del campo, che oggi c`è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede?”..
La vita spirituale vale più di tutto questo.
Allora non temeremo più chi ci uccide o ci priva dei beni materiali: la nostra attenzione sarà rivolta solo a chi può mandarci al Geenna.
Molti cristiani “tiepidi” rinnegano Gesù davanti all’arroganza della società moderna che lo rinnega: fa comodo soddisfare il proprio egoismo ed il proprio piacere senza alcuna regola morale/etica, per non essere considerati dei “diversi” e vivere accettati, rinnegando quindi di appartenere al popolo di Dio.
Ma Gesù dice: “ Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini non sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Perdono chi calunnia il mio nome, ma guai a chi bestemmia lo Spirito Santo. Quando sarete portati davanti le sinagoghe e sarete giudicati, sarà lo Spirito Santo che vi insegnerà in quel momento cosa dire.”
Non denari, ma opere di bene.Non grossi conti correnti o depositi in banche.Non cupidigia ma generosità nel donare l’eccedenza.
Lavorare si deve è necessario, ma non fare del lavoro l’unica ragione di vita.
Pregare nostro signore che ci conceda il necessario per vivere con dignità la nostra vita.
Tutto il tempo che ci resta a disposizione dedichiamolo a Lui ed alla nostra evoluzione evangelica.
Divertirsi è bene ma con onestà.Non sciupiamo il nostro tempo in cose effimere che alla fine non ci daranno nulla.
Opere di misericordia ed amore devono essere i nostri compensi e questi si che devono essere accumulati nella banca “celeste” .. in vero una strana banca perché non ha carnet né monete ma soli “crediti” ….
Non lasciamoci prendere di sorpresa, dobbiamo essere sempre pronti a partire. Quando tornerà Gesù lo farà all’improvviso e non ci sarà più tempo per capire i nostri errori, chiedere perdono dei nostri misfatti e cambiare sistema di vita Gesù dice ancora:” a chiunque fu dato molto, molto sarà richiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto ancora di più”. Chi sa e non fa, sarà giudicato con altro metro di misura e le colpe attribuitegli saranno raddoppiate, triplicate … chi non sapeva invece avrà altro trattamento …
Si riferisce a noi cristiani, tenutari della sua parola.
Gesù porta l’amore e non la pace in questa terra: anche in seno ad una famiglia .. il padre contro la figlia o il figlio e contro il suocero e la suocera e contro …, perché ? Perché anche dentro una famiglia od una comitiva di amici ci sarà chi amando veramente Gesù lo difenderà contro un dilagante strapotere di satana su questa terra che tutto piega e distrugge pur di attuare la sua vendetta personale: vendicarsi di Dio che lo ha relegato come il più pezzente e maledetto dei suoi lacche .. lui il più bello degli angeli decaduto.
Gesù ci avverte :” Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo".
Sta a noi dare testimonianza di appartenenza con il fare cristiano e non con il dire fariseo.
Un pò di amore
Troverò mai un pò di pace in questa terra?
Quanti petali ha una margherita?
Poi solo un calice d’oro rimane nelle mani.
Un coppa per il vincitore ?
No essa è piena di sangue.
Amore è sgorgato da un metallo nobile.
Per terra una pozza.
Il deserto vede un miracolo concretizzarsi.
Da quella pozza una sorgente d’acqua
e nuova vita e nuovo amore per sé e per tutti.
Pace in un cuore in tumulto.
Pace in un tormento dell’anima.
Pace in un mondo in lotta.
Il mondo è un cuore ?
il mio ?
ed assieme al mio c'è qualche altro cuore
che ha bisogno di amore ?
Quanti petali ha una margherita?
Poi solo un calice d’oro rimane nelle mani.
Un coppa per il vincitore ?
No essa è piena di sangue.
Amore è sgorgato da un metallo nobile.
Per terra una pozza.
Il deserto vede un miracolo concretizzarsi.
Da quella pozza una sorgente d’acqua
e nuova vita e nuovo amore per sé e per tutti.
Pace in un cuore in tumulto.
Pace in un tormento dell’anima.
Pace in un mondo in lotta.
Il mondo è un cuore ?
il mio ?
ed assieme al mio c'è qualche altro cuore
che ha bisogno di amore ?
L a saggezza e gli stolti
La saggezza!
Una specie di aureola beata circonda ed illumina questo pensiero, che riassume tutti i tesori dell'esperienza morale ed è il frutto più maturo di una vita bene impiegata.
Quindi la saggezza è esperienza che osserva e vive.
La saggezza non invecchia, perchè è l'espressione dell'ordine stesso, cioè dell'eterno.
Il saggio soltanto trae dalla vita e da ogni età tutto il suo sapore, perchè ne sente la bellezza, la dignità e il prezzo.
La saggezza nè la si dà in prestito né la si compera; e se fosse vendibile, credo non troverebbe un compratore; la stoltezza, invece, la si acquista ogni giorno.
I saggi traggono profitto dagli stolti più che gli stolti dai saggi, perchè i saggi evitano gli errori degli stolti, ma gli stolti non imitano i successi dei saggi.
Saggio è colui che si stupisce di tutto.
Una specie di aureola beata circonda ed illumina questo pensiero, che riassume tutti i tesori dell'esperienza morale ed è il frutto più maturo di una vita bene impiegata.
Quindi la saggezza è esperienza che osserva e vive.
La saggezza non invecchia, perchè è l'espressione dell'ordine stesso, cioè dell'eterno.
Il saggio soltanto trae dalla vita e da ogni età tutto il suo sapore, perchè ne sente la bellezza, la dignità e il prezzo.
La saggezza nè la si dà in prestito né la si compera; e se fosse vendibile, credo non troverebbe un compratore; la stoltezza, invece, la si acquista ogni giorno.
I saggi traggono profitto dagli stolti più che gli stolti dai saggi, perchè i saggi evitano gli errori degli stolti, ma gli stolti non imitano i successi dei saggi.
Saggio è colui che si stupisce di tutto.
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