Che differenza c’è tra i due?
Non la diversa religione se entrambe monoteiste, ma l’atteggiamento di ciascuno dei due.
Uno che eseguendo “alla lettera” i dieci comandamenti e quanto prescritto dalla legge sacra “presume” di essere nel giusto. Il secondo che pur riconoscendo la gravità dei propri peccati, si rivolge lo stesso con umiltà ed amore a Dio per chiedergli perdono.
Gesù risponderà:” questi tornerà a casa sua giustificato, a differenza dell` altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato.
Allora quale deve essere il nostro atteggiamento?
Come quello di un bambino: gioioso ed incerto, che sa di avere commesso una monelleria, amando molto la madre e d il padre, con le lacrime agli occhi, corre verso loro ed andandogli incontro promette di non compierla più.
Bisogna avere l’umiltà di riconoscere di avere sbagliato in parole, opere, omissioni.
Anche un ricco potrà andare in paradiso?
Gesù risponde.” 24 Quando Gesù lo vide, disse: "Quant`è difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio. 25 E` più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio.
Si, per queste persone sarà certamente più difficile. Perché hanno avuto già in questa vita un grosso vantaggio economico rispetto a tutti gli altri. Quindi i ricchi dovrebbero essere più misericordiosi e generosi nel “dare” agli altri quel che hanno ricevuto in più.
Gesù sa che quello che chiede a noi suoi figli comporterà sacrificio, dolore e rinunzia. Ma è il primo, che con l’esempio, si sottopone a questo destino: preannunzia la sua “passione” agli apostoli, lo fa e basta, accetta il mandato affidatogli dal padre.
Anche noi nel nostro piccolo dovremmo fare altrettanto.
Anche noi alla nascita abbiamo avuto un destino, un carma da svolgere e realizzare.
Esso è ben tracciato come solco di aratro su terra, a noi sta capire/individuarlo e seguirlo fino alla fine, come fece nostro signore Gesù.
Lui ci ha indicato la strada.
A noi seguirla..
Anche coloro che sono più provati dalla vita e sono stati “accecati” da grave malattia o la perdita di un loro caro e che per questo motivo non riescono ad amarlo più, imputandogli l’atrocità del proprio dolore, se avranno fede si riuniranno a Gesù e saranno perdonati:
basta un sincero atto di fede
che amore sgorga da roccia che come acqua pulisce, ristora e rigenera.
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